Parliamo di stupore
No, ci mancherebbe, questo post non riguarda la discussa campagna pubblicitaria lanciata dal Ministero del Turismo; molto è stato scritto e detto a tale proposito da tante voci autorevoli nel campo della comunicazione.
A tutti i post lavoratori, e non solo, vorrei parlare di stupore.
Persona in pensione oppure no, cosa accende il tuo spirito?
Ci sono attività che probabilmente già accendono il vostro spirito. I vostri hobby abituali o quelli che avevate lasciato da parte e che avete ripreso. Vengono in mente, a tale proposito, le parole di Steve Jobs nel suo celebre discorso alla Stanford University: “Il tuo tempo è limitato, non buttarlo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciare che le opinioni altrui soffochino la tua voce interiore. E soprattutto, abbi il coraggio di seguire il tuo cuore e la tua intuizione”. In sostanza, fate ciò che amate. Questo principio può accelerare la vostra crescita perché il cervello apprende più facilmente quando c’è un aggancio emotivo, come sostengono Vittorio Martinelli e Luigi Ranieri nel loro libro “Trova la tua strada”.
Ma c’è di più.
La vita in pensione vi offre l’opportunità di cimentarvi in attività mai provate prima e riaccendere il senso di avventura.
Molla propulsiva: la curiosità. Modalità d’uso: serendipità.
Coltivare la curiosità e la voglia di esplorare con un animo sempre aperto al cambiamento vuol dire fare felici scoperte anche per puro caso, con la disponibilità di mettersi in gioco, lasciando che la serendipità faccia il suo corso, portandovi dove vi porta la vostra voglia di ricerca per poi passare alla scoperta successiva.
Scalare il Monte Everest: come equipaggiarsi | Viaggiamo
E se invece di scalare il K2, trascorrere una notte nel deserto, fare rafting nella Val di Sole, bastasse molto meno per raggiungere un benessere profondo?
E se cercassimo di trovare occasioni di stupore che, a quanto dicono gli esperti, hanno l’enorme potere di cambiarci la vita?
Alla ricerca dello stupore perduto
Un uomo dovrebbe ascoltare un po’ di musica, leggere qualche poesia, e ammirare un bel quadro ogni giorno della sua vita, per fare in modo che le preoccupazioni del mondo non nascondano il senso del bello che Dio ha celato nell’anima umana
Johann Wolfgang von Goethe
Le opportunità di provare meraviglia per le cose che ci circondano sono infinite e possono avere dei poteri trasformativi. Ce lo racconta Dacher Keltner, un professore di Berkley nei suoi numerosi articoli sul potere della meraviglia e nel suo ultimo libro “Awe: The New Science of Everyday Wonder and How It Can Transform Your Life” (Meraviglia. La nuova scienza dello stupore quotidiano e come può cambiarci la vita). Spiega come la meraviglia sia quell’emozione profonda capace di far venire la pelle d’oca quando ci imbattiamo in qualcosa di così vasto che travalica la nostra comprensione del mondo. Vasto, sì, ma semplice da trovare accessibile a tutti. Basta prestare attenzione.
Meraviglia e l’ormone dell’amore
I suoi studi hanno rivelato come provare meraviglia, stupore, faccia davvero bene alla salute, calmi l’ansia e il dolore attraverso il rilascio di ossitocina, l’ormone dell’amore, dell’attaccamento fra gli esseri umani che favorisce un sentimento di fiducia e riaccende un senso di appartenenza. Un messaggio rivoluzionario dato il momento storico che stiamo vivendo: la società è sempre più distratta e poco attenta alle meraviglie che la circondano, tende a sostituire la meraviglia e la bellezza del miracolo della vita con creazioni artificiali.
Il prof. Keltner sottolinea come le persone adulte ormai trascorrano molto tempo al lavoro o a fare commuting, e sempre meno tempo all’aria aperta e con altre persone. Punta il dito contro l’individualismo, il narcisismo e il materialismo della nostra società, sempre meno connessa con gli altri.
Meraviglia, ti dico la mia
Sono d’accordo con quanto sostiene il professore: il nostro sguardo è sempre fisso sul telefonino invece di posarsi sulla realtà fuori dagli schermi. Sulle meraviglie della natura, sulla bellezza di un’opera d’arte o sugli atti di gentilezza che possono stupire. Il benefico potere della pelle d’oca. Il suggerimento che ci arriva da Keltner è quello di cercare attivamente delle esperienze che nutrano il nostro bisogno di stupirci anche solo guardando l’albero maestoso nel giardino di un vicino, i giochi del vento sull’acqua, i gesti di nobiltà o di gentilezza compiuti dagli altri, quelle storie di donne e di uomini che ci ispirano. O l’ascolto di una musica, del testo di una canzone.
L’incredibile potere della meraviglia
Ci racconta anche che provare meraviglia ha poteri taumaturgici non da poco. Forse non ce ne accorgiamo più di tanto, ma noi parliamo in continuazione con noi stessi. E quella voce ci dice spesso che non siamo troppo intelligenti, belli e ricchi a sufficienza; questo dialogo lasciato in balia di se stesso potrebbe non portarci da nessuna parte. Ebbene, sostiene il prof. Keltner, la meraviglia ha il potere di tenere a bada quella voce, disattivando la modalità di base del cervello che svolge una funzione specifica nell’elaborazione del proprio sé, ovvero della propria identità e storia personale.
Potrete sfruttare il tempo che vi regala la vita in pensione (anche se avete scelto di continuare a lavorare a ritmi più accettabili) per aprire la mente verso quelle cose che destino in voi meraviglia. Per aprirsi alla natura, alle persone.
Stupirsi, per tornare a vedere di più
Per quanto mi riguarda, beh, è difficile da spiegare ma vedo di più. Dopo essermi disintossicata da un certo modo di lavorare, sono meno distratta e guardo il mondo con altri occhi, più larghi. Mi stupisco dei testi musicali della modernissima Madame quando ci parla dell’amore, una combinazione di sogni erotici e struggimenti poetici: “nei tuoi capelli pianterei germogli”. Mi stupisco quando entro in punta di piedi nel museo di Storia Innaturale dello scultore Dario Ghibaudo, dopo aver prestato ascolto alla mia curiosità. In mezzo a un bosco di alte sequoie ai piedi del Monte Limbara, vicino a Tempio Pausania, ho camminato in uno spazio artistico in mezzo a esseri ibridi e mutanti, spesso accomunati da una coda di pesce. Un mondo fluido, dominato dalla contaminazione. Stupore puro.
Con lo scultore Dario Ghibaudo nel suo Museo di Storia Innaturale
Mi stupisco di me stessa e di come sono cambiata in questi due anni.
In conclusione:
- La vita in pensione è fatta per sperimentare, spinti dalla molla della curiosità
- Lasciate che la serendipità faccia il suo corso, portandovi dove vi porta la vostra voglia di ricerca per poi passare alla scoperta successiva
- Prestate attenzione a tutto ciò che vi circonda e apritevi allo stupore quotidiano
Ora tocca a te:
-
Sei d’accordo con quanto sostiene il prof. Keltner in merito all’immenso potere che ha la meraviglia?
- Se sei già in pensione, ti è capitato di ‘vedere’ di più?
Cerchiamo spesso l’eccesso, l’esclusività e questo a volte ci delude o addirittura da la nausea, perchè per provare meraviglia dobbiamo imparare a farlo con le cose piccole nel quotidiano. Ricordiamoci che dobbiamo sentire lo stupore dentro di noi e non in una foto su Instagram.
Grazie Michaela!
Ciao Serena,
grazie per il tuo commento!
Michaela…che pensieri Meravigliosi, mi emozionano!! Mi terrò questa lettura per rileggerla e condividerla con i miei cari! Io ho 60 anni e per la pensione ancora 7, faccio fatica, la mia anima ha bisogno di natura, di incontrare persone, come hai scritto tu, non mi sento più a mio agio nel sistema produttivo, come le mie giovani colleghe! Mi aiuta un ufficio che ha tante finestre sui monti e sulle vigne, dove al mattino, se guardo bene, vedo la lepre e i cerbiatti fare capolino dal boschetto…e questo è meraviglioso!! Un abbraccio a tutti!!
Ciao Valentina,
Che bello leggere i tuoi pensieri anche se traspare una certa tristezza e inquietudine al pensieri dei 7 anni che mancano. Sarebbe bello che tu riuscissi a trovare una tua dimensione coltivando la tua grande creatività. Quando lavoravo, io non sapevo gioire delle piccole cose e della natura, come invece sai fare tu. Se per mille motivi non puoi trovare una strada diversa, sfrutta il tempo extralavorativo al meglio per vivere con energia positiva anche i momenti che devi dedicare al lavoro. Vedere la lepre e i cerbiatti è motivo di stupore che i fanno riconciliare anche con la routine quotidiana.
Chissà dove andrai in vacanza, ti immagino immersa nella natura, in un posto bellissimo…Grazie, sono contenta che il mio articolo ti abbia emozionato!
Un abbraccio
La meraviglia andrebbe ricercata sempre, anche nelle attività quotidiane di chi ha un lavoro sia esso pieno e appagante o routinario e noioso. Immagino (e tu lo confermi) che, avendo meno impegni pressanti e giornate non più scandite dal passaggio ai tornelli e da riunioni on line, una volta in pensione la ricerca della meraviglia possa portarci a vedere cose che mai prima avremmo immaginato. A me piacciono le meraviglie un po’estreme (andrei sul K2, per dire) ma vedo che ci sono cose molto più abbordabili che mi fanno venir la pelle d’oca, per esempio ascoltare il rumore (o il suono?) un vecchio motore restaurato. Come sempre offri spunti di riflessione molto intelligenti.
Ciao Luisa,
Grazie per il tuo messaggio. Mi fa piacere che il mio articolo ti sia piaciuto e mi piace davvero molto l’immagine dell’ascolto del suono di un vecchio motore restaurato. Per me il fatto di avere molti meno impegni (o quantomeno la possibilità di scegliere come riempire le giornate) mi ha aperto un pò gli occhi. Senz’altro bisognerebbe essere in grado di farlo in qualsiasi momento della vita, anche quando si lavora. Sicuramente molti lo sanno fare; altri, meno e questo è un grande peccato. Io sto imparando moltissime cose che cerco di condividere e sono felice quando vedo che certi messaggi colgono il segno.
Grazie per il tuo supporto!
Grazie Michaela, ti leggo da prima di entrare in un fondo aziendale che mi traghetterà alla pensione. Mi stai aiutando molto a prendere una strada da percorrere e mi stai dando molti spunti…. ma ancora mi sento in alto mare … Oggi lo stupore (parola da me utilizzata pochissimo) mi ha colpito molto. E mi porta a riflettere.
Ciao Simona,
Sono veramente felice di offrirti degli spunti utili. Il tuo messaggio per me è molto importante perché mi dà la carica per continuare a trattare determinati argomenti che, alla luce della mia esperienza, vengono discussi molto poco nel nostro paese. Per trovare la propria strada ci vuole un po’ di tempo e determinazione, ma prima o poi ci si riscopre e si aprono tante possibilità che prima non coglievamo, distratti da tante cose. Fammi sapere come va e grazie per il tuo contributo!