I grandi cambiamenti possono riportarci a ciò che conta davvero, all’essenziale
Daniel Lumera
Prima della meditazione
Da quanto tempo conosco Patrizia Cussigh? Da sempre, direi; è una mia amica storica. Abbiamo lavorato nella stessa multinazionale e lì ci siamo conosciute. In seguito, le nostre strade si sono divise per poi re-incrociarsi. Ma non abbiamo mai perso del tutto i contatti; il nostro legame è sopravvissuto ai vari cambiamenti.
Fra gli aspetti che più mi hanno sempre colpito di lei, spicca la sua insaziabile curiosità per le cose della vita: la passione per i viaggi, la fotografia, l’amore per la famiglia (un marito, che ho già intervistato, i due figli). Il suo saper guardare il mondo con lo sguardo di chi non ne ha mai abbastanza, di chi vuole sempre imparare qualcosa di nuovo, in un processo di crescita continua. La capacità di osservare e cogliere il momento saliente. Quello irripetibile, che non capita più.
La storia di Patrizia Cussigh
Laureata in Economia, dopo la nascita del secondo figlio, ha deciso di lasciare il lavoro d’ufficio come consulente fiscale. La carriera del marito richiedeva continui spostamenti in varie città: Trieste, Roma, Piacenza, Milano. Non era facile conciliare il lavoro con i problemi pratici di una famiglia in movimento in un paese come l’Italia (gestione dei trasferimenti, scuole ecc.). E qui mi fermo, non devo aggiungere altro, vero?
E così, una volta abbandonato il lavoro da dipendente, si è potuta dedicare alla passione principale: la fotografia. Dopo un corso di anni, è diventata fotografa professionista e le sue opere sono state premiate nei concorsi ed esposte in varie mostre.
Una foto per viaggiare
Nel mio studio di Trieste, ho una sua foto di Cuba che mi ha regalato per il mio matrimonio. Raffigura l’interno di una casa povera, con un vecchio televisore degli anni sessanta, accanto a un tavolo zeppo di fotografie, ricordi di un tempo. Uno scatto che racconta una realtà fatta di oggetti poveri, ma ricchi di legami preziosi come gemme. Ogni volta che faccio una pausa, la guardo e mi immergo in un frammento della vita di una famiglia di Cuba. Patrizia non lo sa, ma, grazie a quell’immagine, vengo trasportata al di là dei confini e dello spazio.
Quest’anno, ho ritrovato una Patrizia diversa, con una luce inedita. Questo suo cambiamento mi ha incuriosita e così, le ho chiesto di raccontarmelo. La sua storia mi è stata d’ispirazione e così eccomi qui, a condividerla anche con i lettori e le lettrici di Happy Pensy.
(a sinistra Dancing Paris, movimento ottenuto tramite macchina fotografica; a destra soldati a Istanbul: entrambe hanno vinto concorsi fotografici).
In un tuo commento a un recente articolo sul blog di Happy Pensy, hai accennato al tuo percorso spirituale attraverso la pratica della meditazione. Questo mi ha molto incuriosito. Potresti parlarmene?
Si tratta di un cambiamento profondo, iniziato durante il lock-down. Eravamo bombardati da notizie angoscianti e immagini che alimentavano sconcerto e paura. In quei giorni, ho conosciuto la guida che sarebbe diventato il mio maestro: Daniel Lumera, docente internazionale delle scienze del benessere e della meditazione, ideatore del metodo My Life Design. Ho seguito un suo ciclo di meditazioni: quei momenti di silenzio e di raccoglimento mi sono serviti per placare l’ansia e l’angoscia durante l’isolamento dovuto alla pandemia, un avvenimento che rimarrà scolpito nel ricordo di tutti noi.
Vivevo la vita sempre di corsa, impegnata a riempire il tempo
In seguito, ho partecipato a un ritiro di tre giorni organizzato dalla MLD. Prima di allora, pur essendo sempre stata attiva nella ricerca del benessere, vivevo la vita sempre di corsa, mi muovevo velocemente fra mostre, performance, eventi, angoli di Milano tutti da scoprire. Ero sempre impegnata a riempire il tempo.
Non avevo mai pensato alla dimensione spirituale, ma durante quei giorni di ritiro è scattato qualcosa. Sapevo che avrei dovuto proseguire.
Mi sono quindi iscritta al percorso più completo e profondo guidato da Daniel Lumera, Il Filo d’oro, mirato ad acquisire maggiore consapevolezza. Fermarsi e respirare. La meditazione, da allora, è diventata una mia pratica quotidiana e uno stile di vita.
Ma cosa vuol dire esattamente meditazione?
Praticare la meditazione vuol dire innanzitutto fermarsi e, attraverso alcune fasi ben precise (attenzione focalizzata e concentrazione) raggiungere uno stato di coscienza in cui siamo lucidi e presenti. Vuol dire abitare pienamente il proprio corpo interiore.
Con la Meditazione si entra nella pura consapevolezza dell’essere, in una maggior padronanza della mente, per raggiungere una condizione di calma e di leggerezza. Il respiro si fa calmo e profondo. Si può arrivare a stati di coscienza superiori, nei quali si prova una sensazione di pace e gioia infinita, e di unicità con la coscienza universale e tutti gli esseri viventi. Ci si sente parte dell’Universo.
Ecco che la meditazione diventa ricerca della spiritualità, del significato più profondo della nostra esistenza. Si tratta di un processo rigenerativo che dà significato alla vita, ci riporta a un contatto profondo con noi stessi e con l’unicità dell’Universo. Ci ricollega all’essenza della nostra vita e trasforma il nostro approccio alla quotidianità e alla socialità. Tutto questo in una accezione laica che non ha nulla a che vedere con la religione.
Ci sono altri aspetti importanti che vorresti aggiungere?
In un percorso di consapevolezza dell’essere si lavora su tematiche cruciali che riguardano il nostro cammino in questo mondo. Per citarne uno su tutti: il significato della morte, e come attraverso di essa, si riesca a dare valore alla vita da un’altra prospettiva. Attraverso l’accettazione della morte, un tema tabù nella nostra cultura, si riesce a raggiungere una profondità, mai conosciuta prima. Possiamo imparare ad apprezzare di più quello che la vita ci regala ogni giorno.
Vorrei anche sottolineare il ruolo sociale di questi percorsi: la MLD si ripropone di portare la la consapevolezza nella società, come strumento per ritrovare la calma, controllare le emozioni ed eliminare i conflitti. Per ritrovare se stessi e il senso della vita.
Ci si sente un po’ inadeguati, forse, per affrontare queste profondità: hai qualche lettura da consigliare ai lettori di Happy Pensy?
Beh, ovviamente tutti i libri del mio maestro Daniel Lumera, e in particolare l’ultimo: “Fermati e respira”. E poi “Il potere di adesso” di Eckhart Tolle, un libro cult nella ricerca dell’essenza della vita e del benessere dentro di noi.
Un ultima considerazione su questa tua evoluzione?
Io sono felicissima di aver intrapreso questo percorso di meditazione che ha benefici enormi. L’ho sperimentato su me stessa e ho constatato miglioramenti significativi sulla memoria, sulla concentrazione e il mio stato di benessere.
É scientificamente provato che la meditazione – e più in generale, la dimensione spirituale che si può raggiungere attraverso questa pratica/filosofia – riduce l’ansia lo stress e la rabbia, ha il potere enorme di allungare la vita in bene. La ricerca ha dimostrato che i telomeri, ovvero piccole porzioni di DNA che si trovano alla fine di ogni cromosoma, attraverso la meditazione quotidiana e prolungata nel tempo e uno stile di vita sana, rallentano il loro deterioramento e si rigenerano. Si vive più a lungo, sani e felici. Ora, dopo un periodo formativo, sono diventata una facilitatrice della meditazione secondo il metodo My Life Design.
Cosa consigli alle persone in pensione?
Alle persone in pensione vorrei consigliare questo percorso: nonostante la meditazione sia adatta a tutte le età, una volta lasciati alle spalle gli impegni lavorativi non avete più scuse. Non c’è nessun cartellino da timbrare, nessuna serie di riunioni a fagocitare la vostra giornata. Avete tempo per prendervi cura di voi stessi. Seguire questa strada vi darà in mano strumenti potenti per il vostro benessere e vi renderà capaci di trasferire le conoscenze acquisite alla comunità, anche attraverso il volontariato.
Un punto importante da tenere in considerazione: affidatevi a una guida seria, accreditata.
Se vogliamo ripulire il mondo iniziamo dal nostro cuore.
Ogni pensiero gentile, goccia dopo goccia, scava anche la più dura delle rocce, quella dell’odio.
Daniel Lumera
Ringrazio Patrizia e la lascio così, con quella luce splendente, mentre la mia mente lavora come un macinino. Forse ha fiutato il pericolo e non si vuole arrendere. Ma qualcosa è scattato anche dentro di me. Click.
E ora tocca a voi
- Vi siete mai approcciati alla dimensione spirituale?
- E alla meditazione?
Raccontatemi come è andata, condividete le vostre esperienze nei commenti.
Grazie per la bella intervista, è stata molto interessante e apre veramente nuove prospettive sulla nostra vita interiore; di carattere sono molto introversa ed introspettiva, piuttosto sempre a rimuginare e questo mi causa ansia e difficoltà nell’addormentarmi, penso che un percorso di meditazione mi farebbe bene!
Mi chiedo però come trovare nella mia città di residenza, nella fattispecie una città che è sì un capoluogo di provincia ma molto provinciale un serio professionista di questo ramo, temo il pericolo di imbattermi in venditori improvvisati di spiritualità spicciola..come agire?
Di cuore grazie, ti seguo sempre con tanto piacere, un caro saluto
Ciao Simona,
Grazie per il tuo commento. Il tuo dubbio è più che legittimo. Chissà se ti può aiutare andare a vedere online la scuola di Lumera, citata nell’articolo. Credo che ci sia anche un servizio di assistenza cui chiedere informazioni.
Spero di esserti stata utile!
Un carissimo saluto,
Michaela