Siete appena andati in pensione? La state pianificando?
Sappiate che per molti la pensione è:
- Il momento ideale per diventare la persona che avreste voluto essere e fare le cose che avreste sempre voluto fare
- La leva che vi fa vivere con un perenne sorriso stampato sulla faccia
- Una fase della vita da riempire con gioia, divertimento, sfide, eccitazione e sperimentazione.
- L’occasione per essere più spontanei
- Il momento ideale per inseguire i vostri sogni
- Un dispositivo antistress
- Un fenomenale attivatore della vostra creatività
- Un’opportunità per costruire nuove amicizie e mantenere le relazioni sociali
- Il momento per prendervi cura di voi stessi e di voi stesse.
- La possibilità di dare un contributo alla comunità
- Una fase della vita disomogenea, mai uguale a sé stessa, che evolve nel tempo.
In pensione si sta meglio
Considerate che il livello di soddisfazione nel mondo del lavoro è eccezionalmente basso, per svariate ragioni. Infatti, secondo un articolo di Randstad, alcuni dei motivi di insoddisfazione includono: retribuzione insufficiente, mancanza di crescita professionale e un ambiente di lavoro tossico. Ecco, analizzando questi aspetti è facile pensare che dire addio a un posto di lavoro non appagante non possa che spianare la strada verso una vita molto più interessante. Ma a prescindere da come consideriate la pensione e da quali definizioni elencate sopra meglio vi corrispondano (dal canto mio le sottoscrivo per intero), una cosa è certa: da pensionati siete ricchi di tempo.
Ambienti lavorativi tossici? No, grazie
A inizio gennaio su LinkedIn è apparso un post che commentava l’immagine della copertina del The New Yorker. Ritrae una donna inchiodata al computer mentre, dalla finestra, guarda gli altri divertirsi. Lei non può, deve riuscire a completare il suo lavoro entro la scadenza, una deadline. Lo sapete da dove deriva la parola deadline? Durante la guerra civile americana era una “linea della morte” che veniva disegnata sul terreno o eretta attorno ai campi di prigionia. Indicava il limite non oltrepassabile, oltre al quale era consentito sparare ai potenziali fuggitivi, uccidendoli.
La lista infinita di deadlines
Ecco, con quante scadenze avete dovuto fare i conti durante la vostra attività? Quante volte avete dovuto rinunciare a qualcosa per mancanza di tempo?
La pensione vi offre una ricchezza inestimabile: il tempo. E la libertà di decidere come impiegarlo. Si tratta di un bene prezioso che non va sprecato o utilizzato a casaccio, visto che non è infinito, ma una gemma da maneggiare con cura, da cui possono germogliare idee nuove, progetti, iniziative.
Mantenete lo sguardo da pischelli curiosi
Un suggerimento su tutti: fate dell’apprendimento perenne parte integrante della vostra routine. Partite da una semplice domanda: siete soddisfatti di quello che state facendo? Sembra una domanda banale ma non lo è affatto. Mantenere lo sguardo da “pischelli” curiosi che colgono gli stupori della vita e vogliono sapere di più, è uno dei grandi segreti per vivere meglio e più a lungo.
In genere siamo restii a uscire dalla nostra zona di comfort, confinati all’interno delle cose che sappiamo fare. Eppure, c’è un territorio vastissimo che ci circonda e che negli anni lavorativi abbiamo tenuto fuori dalla porta. Vuoi per limiti di tempo, vuoi per stanchezza, vuoi per rispettare deadline pressanti. Se coltiverete la vostra curiosità, dando nutrimento a quella gemma, la vita in pensione vi permetterà di saggiare attività mai provate prima.
Sperimentate cose nuove
Provate a fare cose che normalmente non fate: cercate di conoscere nuove persone, di ascoltare diversi punti di vista, di scoprire posti in cui non vi eravate mai avventurati. Potete permettervi di viaggiare nei periodi dell’anno in cui tutti sgobbano come matti, potete prendere aerei nei giorni feriali, sfruttando prezzi e offerte convenienti.
Oppure, perché no? Potete viaggiare con la mente, scrivendo un libro o un racconto breve. Immaginate una storia, popolatela di personaggi, o di scampoli di personaggi, ognuno con il suo linguaggio e con un modo di pensare. Datele una forma. Immaginatevi una storia avvincente, con un inizio e una fine capace di sedurre. Divertitevi a immaginare gli imprevisti, a sorprendere il lettore. Anche se non diventerete una penna memorabile, si impara per tentativi. Avete tempo!
Scoprite cosa vi rende felici
Scrivere non è nelle vostre corde? Allora esplorate altre cose da fare. Fate i blogger, i giardinieri, i ceramisti, i pescatori, gli imprenditori, la lista è infinita. Calatevi in nuove vesti, fate nuove attività senza panico da risultati, altrimenti rimarrete ancorati alle vostre abitudini con scarsa probabilità di evolvere. Nessuno vi giudicherà, nessuno vi misurerà in base alla vostra performance. Non ci saranno scadenze da rispettare. Nessuna deadline.
Questa volta non sarete davanti a un computer a guardare, attraverso i vetri, il divertimento degli altri, ma sarete voi a danzare sotto i fuochi d’artificio durante la festa.
Non è liberatorio?
Ora tocca a voi
Che siate in pensione oppure no, è indifferente. Questo blog rifiuta qualsiasi forma di ageismo.
Ora, sono molto curiosa di sapere la vostra opinione:
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Come impiegate il vostro tempo da quando siete andati in pensione?
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Se ancora non lo siete, state pianificando nuove attività?
Ti leggo e imparo cose nuove, sei energia positiva e mi fai sognare! Sono convinta che non mi annoierei in pensione e…magari andarci ma devo aspettare i 67anni e intanto ho voglia di vivere, di tempo! Quindi oggi ti leggo, a 60 anni, ed ho voglia di rimettermi in gioco perché mi sento tanto quella che guarda dalla finestra da 30 anni!! Un abbraccio 💝
Ciao Valentina,
GRAZIE!!! Non sai il piacere che mi dà sapere che i miei articoli trasmettono energia e voglia di fare. Sono sicura che hai tutte le potenzialità per rimetterti in gioco e sono certa che prima o poi troverai il modo di farlo. Da poco ho scoperto un metodo che vorrei provare io stessa. Si chiama Visual Board. In pratica su una tavoletta di legno, oppure su un foglio, puoi fare un collage ritagliando immagini, foto, disegni che abbiano a che fare con i tuoi desideri. Poi l’appendi in un punto di passaggio in casa in modo che sia sempre visibile. Sembra che il fatto di concentrarsi sulla stessa visualizzazione aiuti il cervello nel focalizzarsi sulle risorse a noi disponibili. Probabilmente questo stratagemma ti sarà arcinoto, ma io l’ho scoperto di recente attraverso Oprah Winfrey. Non so perché, ma mi sentivo di condividerlo con te!
La disponibilità di tempo e la libertà di usarlo, credo che questo sia un elemento qualificante della vita fuori dal mondo del lavoro. Io sto imparando ad apprezzarlo ogni giorno, quando posso occuparmi senza interruzioni delle attività che ho forse trascurato, sicuramente compresso, alla ricerca del rispetto delle scadenze definite da altri.
Ed ecco che finalmente mi dedico al recupero della forma fisica, con calma e negli orari più consoni alle mie energie, ma posso anche leggere nel silenzio della casa o con una musica di sottofondo (credo di aver letto più libri negli ultimi due mesi che nei precedenti 24), per non parlare della libertà di andare a visitare un museo dove volevo tornare da anni ma non trovavo mai un biglietto fruibile nei giorni lasciati liberi dal lavoro.
A fronte dell’età che avanza e delle prestazioni sportive che inevitabilmente sono peggiorate, provo un grandissimo senso di libertà che mi appaga e compensa la malinconia dell’età che avanza.
Non posso chiudere senza congratularmi per l’articolo, sempre di grande ispirazione, questa volta congratulazioni al quadrato anche per il libro uscito pochi giorni fa.
Ciao Luisa,
Un ottimo inizio! Attività fisica, buone letture, musica e musei. Un insieme di leve potenti per avviare una vita in pensione nel migliore dei modi. Ma sono sicura che fra qualche mese mi racconterai di qualche tuo progetto….grazie per il tuo supporto!
Sono stata defenestrata dalla società per la quale ho lavorato 38 anni. Abbiamo raggiunto un accordo economico. Dopo un primo momento di sgomento, durato in verità poco, ho capito che avrei perso molto in termini economici ma guadagnato tanto in qualità di vita. Ora mi dedico solo a quello che mi piace, ho tagliato molti rami secchi e ritengo che tutto questo non ha prezzo.
Ciao Grazia,
Non è facile ricominciare dopo un evento traumatico come la fine improvvisa di un’attività lavorativa. Molti si lasciano andare o ci mettono molto tempo per trovare una nuova dimensione gratificante. Devi essere una donna con molte risorse e che sa apprezzare il bello della vita, concentrandosi su quello che c’è e quello che verrà piuttosto che rimanere ancorata al passato. Grazie per la tua testimonianza, mi ha fatto davvero piacere!
Non si sa perché, ma sembra che da anni la parola “ scadenza” abbia perso la sua efficacia, specie nei contesti aziendali, dov’è stata totalmente soppiantata dalla collega americana.
Io personalmente non ho mai avuto alcuna simpatia per la parola deadline, dato che contiene “dead” cioè “morto”, e questo mi è bastato a non usarla.
Non conoscevo però la sua origine, e questo me la rende ancora più aliena.
Amo la lingua inglese e spesso riconosco che ci sono dei termini che sintetizzano un concetto in modo più efficace, rispetto all’italiano.
Ma l’adottare ciecamente questi termini, quando non aggiungono nulla ( e in questo caso tolgono, vita!) lo trovo davvero insensato.
E quindi mi scatta una domanda: non ci sarà mica una velata intenzione, nel mondo delle aziende, di creare questo clima di guerra, terrore e malessere?
Ma poi mi rispondo no, non può essere 😉
Nella maggior parte dei casi è soltanto inconsapevolezza.
Grazie Michaela per questa riflessione e da oggi, ancor più,
abbasso le deadline!
Ciao Gina,
Ho scoperto l’origine della parola Deadline, grazie all’articolo citato nel mio blog. Confermo che assolutamente nelle aziende c’è un uso massiccio di termini inglesi o delle loro italianizzazioni. Quindi deadline, budget (budgetare) briefing (Briffare) brainstorming, agenda, calendar, file, slide, ecc. sono all’ordine del giorno. Nell’uso specifico di deadline penso ci sia una totale ignoranza relativamente alla sua origine; detto ciò, anche inconsciamente, provoca un certo malessere e quindi sono d’accordo con te.
Fortunatamente, per me le deadline sono solo un brutto ricordo…..
Grazie per il tuo messaggio!!!!