Tenersi in forma è importante
Pensavo di scrivere un articolo leggero, da leggere sotto l’ombrellone. Quelli che assecondano la nostra voglia di rilassarci, la bramosia di leggere solo scritti poco impegnativi all’insegna della leggerezza.
E invece non proprio, o forse sì.
Mi stavo concentrando sull’importanza di fare esercizio fisico a tutte le età, soprattutto quando si va in pensione, se non lo si è fatto prima.
In forma? Sembra che il mondo occidentale vada alla rovescia.
Sì d’accordo, qualche manager milanese sicuramente farà jogging prima di andare in ufficio. Magari un po’ di meditazione perché fa molto figo. Ma quanti in realtà se ne stanno seduti ore e ore davanti al computer senza schiodarsi dalla sedia, oppure se ne stanno in piedi davanti al tavolo di lavoro dall’altezza regolabile per evitare il mal di schiena? Pochi, a dire il vero, Quel tipo di scrivanie sono per i top.
C’è una parte di lavoratori, e ditemi che non è così, che ha ritmi di lavoro maniacali. Una parte che è perennemente connessa, gli auricolari in azione, con in mano lo smartphone ultimo modello, sempre preoccupata di farsi vedere occupata. Più sei occupato, più sei importante. Esagero?
Altri, invece di essere maniacali, sono proprio maniaci.
Chissà se anche quei furboni di We are Social e di altre agenzie pubblicitarie, facevano finta di essere perennemente occupati mentre alimentavano la loro chat. Mi riferisco a “la chat degli 80” – vi lascio il link dell’intervista di Wired – con un’ottantina di partecipanti, dagli ultimi arrivati a persone che ricoprivano ruoli di grande responsabilità, con commenti violenti e sessisti (notizia riportata di questi giorni di fatti risalenti a qualche anno fa).
Che bel clima tossico!
“Scotellaro, non divaghi, vada al punto”, mi diceva sempre un mio professore di liceo quando uscivo un po’ troppo dai binari.
Ma come facevo?
Non era mica così scontato; troppe connessioni, troppi punti da unire, una matassa di collegamenti, ci vuole tempo per sviscerare la questione!
Va bene professore, torniamo al punto. C’è modo e modo di lavorare. Paradossalmente molti lavoratori che dicono di non vedere l’ora di andare in pensione per passare anni attivi e felici, si spianano la via verso l’esatto contrario. Lavorare troppo senza lasciare spazio ad altro non è un atteggiamento equilibrato e non deve essere un comportamento da emulare. Ci sono dimensioni della vita molto diverse: famiglia, amici, hobby, cultura, viaggi e le attività necessarie a vivere. Una dimensione cruciale è quella dell’esercizio fisico.
Fat or fit, dicono gli inglesi: grassi o in forma?
Nella pratica invece di diventare più lenti, sovrappeso e deboli ogni anno che passa, si può scegliere di diventare più in forma, sani e forti. Ricordatevi che il corpo è il bene più prezioso che abbiamo. E quindi bisogna prendersene cura, perché nessun altro lo farà al posto vostro.
Questo può avvenire principalmente grazie a un’attività costante e da una alimentazione equilibrata. Questo approccio salutistico viene trattato in profondità in un libro Younger Next Year di Chris Crowley (che ha venduto oltre 2 milioni di copie). Nel libro si afferma che il 50% delle malattie comuni nella terza parte della vita possono essere eliminate grazie ad un diverso stile di vita e che il 70% del normale decadimento fisico, associato all’età che avanza, può essere rinviato all’ultimissima parte del nostro percorso sulla terra. Va da sé che incorporare l’esercizio fisico nella routine quotidiana è una delle migliori ricette che possiamo prescrivere a noi stessi, anche perché i benefici non riguardano solo la sfera fisica, ma quella emotiva.
In forma = in salute
Nel mondo occidentale di oggi, così debordante di leggi e normative che regolano ogni settore, più o meno efficacemente, non esiste nessuna norma che dica che possiamo vivere solo fino ad una certa età o con determinati condizioni di salute e di benessere. Anche se probabilmente alcuni vorrebbero vedere i settantenni e passa lanciati dalla Rupe Tarpea per “fare spazio” alle nuove generazioni, come l’economista Yusuke Narita, docente a Yale, negli Stati Uniti.
Yusuke Narita? No, grazie.
Questi ha suggerito al Giappone, come rimedio all’esplosione della spesa pensionistica, l’eliminazione fisica degli anziani. Al posto del lancio dalla famosa Rupe, il sistema proposto sarebbe quello del suicidio di massa, attraverso il metodo del seppuku, che forse a noi è più noto come harakiri, una ferita mortale che si pratica trafiggendosi e tagliandosi il ventre, ritenuto sede dell’anima, rituale che un tempo era privilegio esclusivo dei samurai. Pare che sui social giapponesi, l’economista di Yale abbia guadagnato migliaia di follower. Nulla di nuovo sotto il sole; il male ha sempre la sua claque.
“Scotellaro, torni al punto!” Prendo le distanze da questa visione sadica, (vorrei vedere se Yasuke Narita, di origini nipponiche, tornerà a vivere in Giappone nella sua età super-adulta per dare il buon esempio con una lama di Hattori Hanzo), e torno sull’importanza dell’esercizio fisico.
Non siamo disegnati per stare sempre seduti
Tenete sempre bene a mente che i corpi umani non sono disegnati per stare seduti su una sedia tutto il giorno o sprofondati su un divano, ma per svolgere un’attività fisica regolare che ci aiuta a vivere più a lungo, alla faccia di Narita.
Il parere dell’OMS
Le ultime linee guida dell’OMS ribadiscono l’importanza di praticare attività fisica in età adulta per un’anzianità in salute. Sempre l’OMS ha pubblicato un documento dal titolo Every move counts, (Qualsiasi tipo di movimento conta), che indica il livello di attività fisica raccomandato per età. Gli over 65 dovrebbero svolgere una quantità di attività fisica di moderata intensità tra i 150 e i 300 minuti settimanali o tra i 75 e i 150, se di alta intensità.
Viene inoltre raccomandato di svolgere per almeno 3 giorni a settimana un’attività fisica combinata, tra aerobica, rafforzamento muscolare e allenamento dell’equilibrio svolti in un’unica sessione, al fine di aumentare la capacità funzionale e ridurre il rischio di cadute. Sulla base di questi presupposti, ognuno dovrebbe incrementare l’attività fisica svolta, indipendentemente dal livello di partenza, e aumentarne la quantità in modo graduale.
Conclusioni
Non ci vuole mica poi tanto: trovate un amico con cui fare delle lunghe camminate nella natura di buon passo, controllate il vostro smartwatch, iscrivetevi a una palestra, o costruitevela in casa. Una cyclette, qualche attrezzo, un tappetino per lo yoga, seguite un corso online e il gioco è fatto. Vi sentirete sicuramente meglio quando sarete più fit e non fat, e vivrete più a lungo e, sperabilmente, in salute. O almeno avrete fatto la vostra parte.
HappyPensy durante una lezione di kaya con Franco Cherchi co-fondatore di Ajò Kayaking.
E ora tocca a te:
• Quanto è importante l’esercizio fisico per te?
• Che cosa ne pensi dell’ideona di Yusuke Narita ?
Ciao Happy Pensy
Condivido pienamente, l’attività fisica aiuta a mantenere il corpo ma anche la mente in allenamento, non è necessario diventare atleti l’importante è perticare con costanza e continuità, ci si sente veramente bene..