Bye, bye! Nell’era della longevità, secondo i dati Istat dei divorzi, il numero degli addii nella fascia 55-65 anni è in progressivo aumento (si parla di grey divorce). Tutto ciò avviene in una cornice nuova, per certi versi rivoluzionaria: laddove prima c’era l’autunno dell’esistenza, ora c’è una fase che prima non esisteva, attiva, progettuale, un’età nuova. Le persone si lasciano, chiudono una porta per aprirne di nuove.
Fra le svariate ragioni i che possono determinare questo boom di separazioni grigie c’è il pensionamento che, per alcuni esperti, ne viene indicato come il detonatore principe. Si sciolgono sempre più le unioni in età non più lavorativa piuttosto che quando si è nel bel mezzo degli affanni della vita quotidiana.
E se prima di chiudere quella porta si potesse fare qualcosa di più sfidante? E se invece di imbronciati silenzi, si parlasse di più, e se invece di scappare, si cercassero soluzioni?
La cornice, prima del grey divorce
Mettiamo il caso che dobbiate decidere se andare in pensione prima del tempo. Mettiamo il caso che siate stati costretti a abbandonare il lavoro a seguito di un licenziamento improvviso. Quanto importante è un confronto con il vostro/a compagno/a di vita?
Eh già perché nulla è più come prima. Cambia la routine, cambiano le priorità, si occupano spazi che erano appannaggio esclusivo dell’altro. Può capitare che uno dei due entri in crisi, trovandosi improvvisamente a fare i conti con una dimensione sconosciuta. Può capitare, dopo aver parlato per anni continuamente di lavoro, dopo essersi identificati con il proprio impiego, che la depressione inizi a prendere il sopravvento. Una depressione anche seria e spesso immotivata.
Quanto è importante stabilire una nuova alleanza con il partner? Quanto conta creare un nuovo ambiente di confronto in cui riconnettersi con l’altro, rinnovare formule di reciproca intesa, riscoprirsi. Per sdeprimersi grazie anche a un rinnovato sodalizio?
Pericoli in agguato
Ci sono dei segnali chiari che potreste notare. Se possibile e se volete, potrebbe essere prezioso riconoscere questi pericoli, in modo da non incorrere in un grey divorce. Continua a leggere per saperne di più.
MScarsa comunicazione
Se non si conoscono le aspirazioni del partner, si rischia di camminare in solitudine accanto a uno sconosciuto.
Che cosa volete fare? E cosa vuole fare il vostro partner? Dove volete vivere? E dove vuole vivere il vostro partner? Che cosa c’è nella vostra lista dei desideri e cosa c’è in quella dell’altro?
Scoprire se ci sono differenze importanti, è un modo intelligente per riallinearsi e vivere una transizione dall’attività produttiva al pensionamento partendo con il piede giusto. E quindi è meglio parlare a lungo delle vostre idee e delle vostre preoccupazioni, condividendo pensieri e priorità.
Trovare la quadra in un universo di emozioni complesse può essere sfidante ma non impossibile, anche grazie al confronto con l’altro.
La sindrome del marito neopensionato
Se si considera che in Italia ad oggi il tasso occupazionale delle donne si ferma al 49%, è facile immaginare che ci sia un esercito di casalinghe che si trova a vivere il pensionamento del proprio compagno da un’altra prospettiva, spesso trascurata.
Il Manager dello Swiffer
Mi viene in mente una trasmissione televisiva dedicata all’argomento, in cui si citava il caso di un manager che una volta smesso di lavorare, pretendeva di esercitare la propria leadership nell’organizzazione dei lavori domestici, convertendosi in un improvvisato Manager dello Swiffer. “Ecco cara, alcune raccomandazioni su come ottimizzare i lavori di casa”. Oppure venivano riportati casi di mariti che, una volta in pensione, si trascinavano cupi per la casa, magari in pigiama e con il barbone. Le povere mogli avrebbero voluto tornare indietro nel tempo, a quei bei lunghi giorni di lui in ufficio.
Riscoprirsi, comprendersi
Comprendere che anche per la partner il vostro pensionamento può rappresentare un problema di equilibri, e di rispetto degli spazi reciproci, è un primo passo per mettere le basi per una vita in pensione felice. E chissà, magari è più facile capire che questa fase da gagliardi con tempo libero, consente di esplorare nuove cose da fare, da soli o insieme, senza girare tutto il giorno sciabattando per casa.
Spingere il/la vostro/a partner ad andare in pensione perché voi ci siete già
Un altro atteggiamento sbagliato e molto pericoloso per la coppia è pretendere che, una volta andati in pensione, anche il vostro/la vostra partner debba abbandonare il lavoro. Ve ne potreste pentire amaramente! Perché forzarlo/a a lasciare qualcosa che veramente ama fare prima di essere pronto/a per il grande salto?
Vi sono molte coppie che pianificano una vita in pensione insieme per poter condividere le stesse passioni: viaggi, sport, attività culturali, facendo attenzione di riservarsi degli spazi per sé. Altre che preferiscono andare in pensione separatamente. Non c’è un modo giusto o sbagliato: l’importante è confrontarsi continuamente su ambizioni e desideri reciproci.
La comunicazione, prima del grey divorce
Come abbiamo visto, anche il pensionamento può mettere il matrimonio a dura prova. Una buona comunicazione può giocare un ruolo decisivo per evitare fratture o incomprensioni innecessarie. Poi chissà.
Ora tocca a voi
Che siate in pensione oppure no, è indifferente. Questo blog rifiuta qualsiasi forma di ageismo.
Ora, sono molto curiosa di sapere la vostra opinione:
- Avevate già sentito parlare del fenomeno del grey divorce?
- Siete andati in pensione: avete avuto qualche difficoltà negli equilibri di coppia?
- Non siete ancora in pensione: parlate spesso con il vostro partner dei vostri progetti o aspirazioni per quando avrete abbandonato il mondo del lavoro?
Cara Michaela, hai dato una struttura ad un fenomeno che (purtroppo) ho osservato spesso. Nel mio studio arrivavano non solo mariti depressi e “sfasati” che all’improvviso si ritrovavano sbalestrati in una realtà in cui non si riconoscevano, ma anche compagne che si ritrovavano uno sconosciuto accanto. La maggior parte delle donne, e alcuni uomini, sanno programmare la loro giornata,settimana,mese. Mentre altri vivono nel presente e quando quello cambia da un giorno all’altro, bè allora vanno in crisi. Quello che tu dici è la formula migliore: pensateci in tempo, perchè il pensionamento è una enorme chance. Grazie del tuo ottimo blog!
Ciao Serena,
Grazie per il tuo commento! Il tuo punto di vista da professionista è molto prezioso perché conferma con autorevolezza alcuni malesseri che spesso vengono trascurati o addirittura taciuti. Spero che se ne parli sempre di più e che le persone in difficoltà trovino la loro strada (magari anche leggendo questo blog 😉).
Ciao Michaela, credo che il coniuge in pensione possa far scattare la paura della vecchiaia e la voglia di fuga, dalla vecchiaia più che dal coniuge, a volte con risvolti e comportamenti patetici. Forse parlarne prima e prepararsi insieme è la strada per evitare di allontanarsi. Bell’articolo come sempre.
Ciao Luisa,
La paura di invecchiare può giocare brutti scherzi, a volte patetici, come ben evidenzi. Il fatto di collegare la vecchiaia al coniuge in pensione è un processo mentale abbastanza diffuso. Da quando ho pubblicato questo articolo, sto ricevendo parecchi commenti che vanno nella tua stessa direzione. Ma se è vero che la vita si allunga, perché non viverla appieno in lungo e in largo? La paura di invecchiare fa passare in secondo piano la dimensione della larghezza; ogni età si può vivere appieno (in salute) ma questo approccio alla vita non sempre viene compreso anche perché l’ageismo è molto pervasivo nella nostra società.
Grazie per il tuo commento!