Siete pronti per il grande salto della pensione? In questo articolo esploriamo come affrontare questa nuova fase della vita, al bivio tra la conquista della libertà e l’insidia di sfide complicate. La pensione è un momento cruciale per reinventarsi e dare forma ai propri giorni, ma richiede una preparazione adeguata. Seguendo i consigli di Fritz Gilbert, fondatore del noto blog “The Retirement Manifesto“, analizziamo i tre livelli di preparazione per la pensione e i passi giusti per passare dalla vita lavorativa a quella da pensionato/a, migliorando la qualità dI vita e realizzando i propri sogni. Che stiate per andare in pensione o che ci siate già dentro, scoprite se siete pronti a vivere al massimo la vostra libertà!
Faccia a faccia con la libertà
Potete immaginare di aprire gli occhi al mattino e non avere impegni di lavoro? Niente fretta, niente meeting, niente notifiche email… siete pronti per una vita in pensione?
Sembra già di sentire un coro di voci alzarsi che dice: “Magari!”. Accompagnato da una grande ola che si solleva da un lato all’altro del campo della vita, in una enorme coreografia.
Sicuramente per una gran parte di persone la pensione è fin da subito una fonte inesauribile di grandi scoperte. Pronti di botto ai blocchi di partenza per assaporare una libertà sconosciuta, il momento perfetto per diventare le persone che si è sempre voluto essere e fare le centomila cose che si è sempre voluto fare.
Ebbene sì, i pensionati sono ricchi di tempo. Anche se questo tempo viene assorbito molto spesso dalla cura delle persone anziane della famiglia, dalla gestione dei nipotini, e da mille impegni familiari. Conosco pensionati/e che devono lottare con le unghie e con i denti per ritagliarsi uno spazio per se stessi/e.
Oppure, molto semplicemente, la libertà tutta insieme fa un po’ paura. Bisogna imparare a gestirla dopo anni di giornate scandite dai ritmi lavorativi e da compiti determinati da altri. E la difficoltà sta nel ritrovare la propria dimensione. Un altro tipo di lavoro, questa volta gestito interamente da noi stessi, che richiede intelligenza, creatività, conoscenza di sé. Può essere complicato all’inizio semplicemente perché non ci si è abituati.
Siete davvero pronti?
Pensione: ai blocchi di partenza verso la libertà!
In viaggio verso la meta: l’importanza della pianificazione
Vi voglio portare in un viaggio. E scelgo un blog d’oltreoceano, The Retirement Manifesto, fondato dal mio mentore Fritz Gilbert, diventato il più famoso degli Stati Uniti sul tema del pensionamento. I contenuti dei suoi articoli sono pieni zeppi di stimoli e consigli. Lo seguo da due anni ed è diventato per me un appuntamento settimanale, davvero imperdibile.
Il fine ultimo di Fritz Gilbert è quello di aiutare le persone a vivere bene la pensione. Fortissimo sostenitore dell’importanza della pianificazione di questa fase della vita con anni di anticipo, Fritz ci offre moltissimi spunti di riflessione e di insegnamenti pratici. D’altronde, lui stesso ha cominciato a programmare l’uscita dal mondo del lavoro a cinquant’anni, per riuscire a pensionarsi con successo a cinquantacinque assieme a sua moglie (il livello di successo in questo caso viene misurato attraverso il grado di morbidezza di atterraggio sul nuovo Pianeta Pensionati).
Con un forte background finanziario, il famosissimo blogger e scrittore, ha studiato e affinato un sistema di gestione del risparmio che condivide con tutti i suoi lettori (che sono tantissimi!!) in grado di permettergli di lasciare il lavoro anzi tempo e di vivere la sua vita senza nessun tipo di preoccupazione economica.
Offre la sua ricetta nel suo “diario digitale” e in tutte le numerosissime trasmissioni e podcast in cui viene invitato come esperto, visto l’enorme audience e l’altissimo livello di engagement dei suoi lettori. Ma Fritz non ci parla solo di finanza, ci parla della vita, dei suoi valori, del ruolo delle persone adulte come mentori, dell’importanza di dare e lasciare un contributo alla comunità in cui viviamo.
Un viaggio di pianificazione
Fritz Gilbert: i tre livelli di preparazione
Oltre all’aspetto economico/finanziario, elemento fondamentale per vivere una vita in pensione in sicurezza, Gilbert tocca temi più personali che ritengo meritevoli di grande attenzione. Vorrei riassumere alcuni di questi argomenti trattati in recente articolo (I tre livelli di preparazione alla pensione: qual è il vostro?) in cui l’autore esplora il grado di maturazione verso questo cambiamento di vita, e i vari suggerimenti pratici per migliorare.
Si parte da alcune azioni basilari:
- Rimpiazzare le relazioni lavorative con nuove conoscenze e amicizie (ossia “date un calcio alla solitudine!“)
- Adeguarsi a un nuovo modello di vita assieme al vostro partner (si trascorre molto più tempo assieme)
- Superare la perdita di identità
- Dare una struttura alle giornate
Prepararsi al grande salto: siate strategici!
Uno, due…
Il grado di preparazione al grande salto viene suddiviso in tre livelli (Retirement Readiness scale). Se siete già al livello tre, siete pronti, anzi prontissimi, e potete condividere la vostra esperienza per tutti quelli che vivono alcune difficoltà ad adattarsi al nuovo schema di vita.
Vediamoli insieme:
Livello 1. Livello base.
La vostra identità è legata alla carriera professionale e non avete mai considerato la vita oltre quel confine.
La vostra cerchia di conoscenze e di amicizie è legata al mondo del lavoro e non avete costruito un network al di là del mondo lavorativo.
Non avete posto molta enfasi su come sarebbe stata la struttura delle vostre giornate.
Non avete considerato come avreste raggiunto uno scopo nella vita dopo il lavoro.
Soluzioni:
- Cercate di esplorare nuovi hobby e opportunità di volontariato che potrebbero essere affini alla vostra personalità.
- Rafforzate i legami al di fuori del mondo del lavoro (riallacciate rapporti con familiari o amici che non frequentate da tempo).
- Cominciate a pensare a cosa vi può dare un senso di realizzazione al di fuori dell’attività produttiva.
Livello 2: Stadio intermedio
Magari vi siete già immaginati la vostra vita nel dopo. Forse avete pianificato qualcosa, ma non avete intrapreso nessun passo decisivo per arrivare al pieno livello di maturazione.
Ecco le caratteristiche del livello 2:
Avete cominciato a visualizzare la vita post lavoro ma non siete sicuri di cosa accadrà dopo.
Siete coscienti della necessità di costruirvi una nuova rete di amicizie ma avete un bel pezzo di strada ancora davanti a voi.
Vi siete dati da fare per sperimentare nuovi hobby ma non avete ancora una passione ben definita.
State cominciando a ridefinire i vostri obiettivi, dalla sfera professionale a quella personale (crescita e realizzazione).
Soluzioni:
- Esplorate le offerte per un incarico part-time, oppure il volontariato per mantenere alto il livello di scopo della vita.
- Sviluppate una routine quotidiana per scacciare la noia e mantenere un livello di produttività.
Pronti per il grande salto!
…tre! Saltare!
Livello 3. Stadio maturo
Se vi trovate in questa fascia, vuol dire che:
Avete identificato il vostro nuovo ruolo nella società.
Avete accettato il cambiamento di identità.
Avete già costruito delle amicizie al di fuori del lavoro.
Se siete sposati, avete già discusso con il vostro/a partner quanto tempo passerete insieme e cosa vorrete fare assieme (quindi avete superato anche il test del grey divorce, congratulazioni! 😉 )
Avete dato una struttura alle vostre giornate (qui la flessibilità è d’obbligo, altrimenti vi ritroverete in una gabbia un po’ opprimente).
Avete già iniziato a sperimentare attività in grado di portarvi gioia, crescita personale e scopo/ragione di vita.
Provate un senso di realizzazione attraverso i vostri hobby, lo studio, il coinvolgimento nella comunità in cui vivete, o spazi per la famiglia.
Soluzioni per mantenere questo livello.
- Rimanere sempre attivi/e attraverso l’esercizio fisico e mentale, dedicarsi all’apprendimento perenne, e all’impegno sociale.
- Fissare un momento con il vostro/a partner in modo regolare: “Talk Date”, un appuntamento a due per parlare assieme su come stanno andando le cose e prendere decisioni congiunte (la comunicazione è fondamentale!).
- Revisionare i vostri obiettivi personali; possono cambiare.
Conclusioni:
Come Fritz Gilbert ci insegna, il livello di maturazione verso il grande passo ha un impatto significativo sul percorso. Ogni livello ha le soluzioni pratiche per scalare al livello successivo, o per mantenere saldo ciò che avete già raggiunto.
Personalmente, quando ho abbandonato il mondo del lavoro, mi sono ritrovata al primo stadio. Ho fatto tanta fatica per arrivare al livello tre, ma si può fare! (E vi spiego come farlo in modo dettagliato nel mio libro).
Grazie Fritz Gilbert, my blogger friend, per gli innumerevoli inspirational contents!
E ora tocca (di nuovo) a voi:
Se state per andare in pensione, vi sentite preparati al grande salto?
Se siete già in pensione, vi riconoscete in uno dei tre livelli? Avete qualche consiglio testimonianza che volete condividere?
Grazie! Solo ora – che ho compiuto 56 anni – mi rendo conto di quanto ho fatto miei i tuoi pensieri e consigli su come preparare il campo per il momento della pensione che verrà. Continua così, te ne sono grata, di certo dai spunti di riflessione a molti
Ciao Giorgia,
Grazie per essere così presente! Grata per le tue bellissime parole!
Michaela
cara Michaela, il tuo post arriva proprio adattissimo per questo momento della mia vita, infatti questo sarà il mio ultimo anno di lavoro e con il prossimo dovrei essere in pensione, compiuti i fatidici 67 anni. L’analisi dei tre livelli è molto lucida e veritiera, direi che potrei collocarmi tra il primo e il secondo livello
Quello che più mi impensierisce è proprio come superare la perdita di identità, visto che io mi rappresento molto bene nel mio lavoro e mi piace; fra pochi mesi con che spirito inizierò ogni singola giornata? Sempre sperando in una buona salute, ovviamente; mio marito è già in pensione da diversi anni, non posso dire che non mi aiuti ma è restio a farsi coinvolgere in nuove iniziative, gli piace forse un po’ troppo fare il riposino dopo pranzo davanti alla TV! Abbiamo un figlio solo di 35 anni che vive ancora con noi e non ha intenzione di farsi una famiglia, per fortuna ha il suo lavoro, penso che non sarò mai nonna. Dovrò cercare di non diventare dall’oggi al domani una casalinga che sta in casa a cucinare e pulire! Mi rendo conto però che con l’avanzare dell’età è sempre più difficile trovare nuove amicizie; sto cercando di andare in palestra due volte a settimana nel tardo pomeriggio per un corso di ginnastica dolce.
Esteriormente sembro pacata e tranquilla, ma dentro di me sono piuttosto in ansia..la persona di oggi mi piace, la persona che sarò in pensione mi piacerà altrettanto?
e con tutti questi dubbi ti saluto carissima, e ti continuerò a leggere con piacere
Ciao Simona,
Mi sembri una persona riflessiva e piena di risorse. La perdita di identità per chi si è identificato molto nella propria professione è una dei problemi che più spaventano. Ma è anche un’occasione meravigliosa per reinventarsi e scoprire lati di noi che prima erano nascosti o sopiti. Noi siamo molto di più del nostro lavoro. Scegli di rimanere attiva e prova a trovare una tua vocazione ; il mondo è grande e ci sono tante cose da poter fare! Cerca modi per stimolare la mente, come leggere libri, maturare nuove competenze o partecipare a corsi di formazione.
Hai perfettamente ragione, fare nuove amicizie non è facilissimo. Secondo il mio punto di vista, un buon sistema è quello di frequentare gruppi che condividano i tuoi interessi. Un gruppo di lettura (se ti interessano i libri), un gruppo di camminatori (se ti piace camminare all’aria aperta e scoprire la natura), e così via. Le possibilità sono infinite. Potrebbe esserti d’aiuto cercare questi gruppi nella tua zona attraverso i social, anche prima di andare in pensione!
Sono sicura che la persona che diventerai, ti piacerà molto, ma molto di più.
Un caro saluto e grazi per il tuo commento,
Michaela
Michaela, I’m blushing.
Thanks for your kind words, far more than I deserve. I’m just a retired guy trying to figure it all out, and sharing what I’m learning through my words. In that, we’re kindred spirits.
Thanks again for sharing my work, much appreciated!
Hi dear Fritz,
Your valuable work should be shared even more also in Italy! When I reached out to you for advice, direction and encouragement, I started to find my way!
I will never forget it!
Hugs from your blogger friend,
Michaela